Lampone & Nano -Tech: è incredibile come una confinata regione del centro Italia – le Marche – nasconda, nei solchi delle sue colline,
tanta energia e innovazione.
Energia – dalla comunicazione.
Innovazione – dall’uso inaspettato delle particelle subatomiche

Chiunque abbia mai seguito la manifestazione che monopolizza l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori del settore tech saprà che c’è sempre da stupirsi, immancabilmente.

Tra display che si piegano o che si arrotolano, auricolari wireless con assistente vocale integrato, visori di realtà virtuale per farsi una passeggiata sulla Luna o su Marte…
Non si finisce mai di scoprire cosa riserverà il futuro prossimo.

Anche quest’anno è stato dato ampio spazio all’Intelligenza Artificiale che sta acquisendo sempre più importanza:

  • macchine che guidano autonomamente
  • Aero-Taxi pilotati da computer di bordo in grado di analizzare dinamicamente il mondo che li circonda senza alcuna esitazione…

Quello che venti o trent’anni fa appariva un futuro lontano, forse addirittura impossibile da realizzare, oggi si può toccare con mano;
e siamo soltanto all’inizio di una trasformazione epocale destinata a cambiare il modo di vivere di tutti noi, giorno dopo giorno.

Siamo sicuri che l’immissione massiccia dei robot scalzerà il cosidetto “fattore umano”?

— Lamponemedia

AGENZIE DI COMUNICAZIONE ROBOTICHE?

Immaginate che effetto potrebbe farvi chiamare la vostra agenzia di fiducia e sentire all’altro capo del telefono un freddo assistente vocale che vi risponde imitando i modi di fare di un essere umano.
Una sensazione strana, non c’è dubbio; una di quelle che spaventerebbe più di qualche cliente.

Certo, oggi la comunicazione non può prescindere dall’uso di strumenti digitali che forniscano un valido aiuto quando abbiamo bisogno di compiere i passi necessari a formulare una strategia.

  • La possibilità di scandagliare il web in cerca di dati
  • I Social Media che permettono di comunicare ad un target con un altissimo tasso di precisione, quasi chirurgica

Si può dire che esiste un software per qualsiasi esigenza, nessuna esclusa.

AGENZIE DI COMUNICAZIONE UMANE?

Ma cosa sarebbero le macchine senza un’anima che sia in grado di tirare fuori il meglio dalle infinite possibilità che offrono? Sarebbe possibile immaginare un processo di comunicazione interamente gestito da un algoritmo, da un codice binario che ragiona con la logica input/output?
La risposta è no: la comunicazione è creativa e la creatività è un attributo umano.

Comunicare nel nostro mondo, nel quale gli stimoli non mancano di certo, significa trovare nuovi modi per raggiungere l’obiettivo, per generare sensazioni positive nel pubblico al quale vogliamo rivolgerci.
Le più grandi pubblicità che tutti ricordiamo sono diventate iconiche proprio grazie a trovate del genere,
alla capacità di qualcuno di vedere le cose da una prospettiva diversa.

Una prospettiva non tanto fuori dell’ordinario, non solo gridata (perché poi si scadrebbe nella réclame): quanto facilitata.

Facilitatore per le persone, che tramite il grimaldello della pubblicità riescono “tac” – uno schiocco del pensiero – a capire cosa hanno di fronte.
Questa, a voler essere precisi, è la vera funzione della pubblicità.
Che a noi piace chiamare comunicazione.

Oggi la comunicazione non può prescindere dall’uso di strumenti digitali che forniscano un valido aiuto quando abbiamo bisogno di compiere i passi necessari a formulare una strategia.

— Lamponemedia

LA DIFFERENZA TRA UOMO E MACCHINA

Come detto, le macchine ragionano per numeri, statistiche e algoritmi, possono lavorare egregiamente nell’analisi di quanto già accaduto ma è più raro che ci diano la risposta a come comunicare qualcosa di totalmente nuovo.

Pensiamo per esempio al caso di Nano-Tech, azienda italiana specializzata nella creazione di materiali innovativi in grado di rispondere meglio alle esigenze delle industrie del futuro; non è affatto facile comunicare l’unicità di una tecnologia così complessa come quella delle nano-particelle.

Qui entra in gioco la capacità di comprendere la natura di un prodotto ed individuare il modo migliore per arrivare al pubblico che deve scoprirlo.
Nessun computer è al momento in grado di farlo, e probabilmente sarà così per ancora per un bel po’.
Se il tuo è il prodotto più geniale mai concepito nella storia dell’uomo ma nessuno capisce quale sia
il suo scopo, allora hai un problema.

Un problema che può trovare soluzione grazie a chi, della comunicazione e del sapere comunicare,
ha fatto un mestiere.

Uno dei casi più famosi di comunicazione ben riuscita risale al lontano 1854, siamo a New York e il protagonista della storia è Elisha Graves Otis. L’imprenditore si spinse a diversi metri d’altezza su una piattaforma di legno tramite l’uso di una corda;
ad un suo segnale questa fu tagliata da un’ascia, tra lo sgomento del pubblico che si aspettava di vedere l’uomo precipitare nel vuoto. Nulla di tutto ciò avvenne perché questa era la presentazione del suo nuovo prodotto:
il freno d’emergenza per gli ascensori.

All safe, gentlemen.

“Tutto a posto, signori” – In quel colpo d’ascia Otis non aveva solo impresso il potere della sua nuova invenzione, ma anche quello della comunicazione.

Realtà virtuale, aumentata, piloti automatici, non ultimo il potere delle nanoparticelle: c’è così tanto da comunicare

— Lamponemedia

IN PASSATO ERA PUBBLICITÀ. NEL 2020 È COMUNICAZIONE

Essere disruptive, sbigottire e strabiliare tra lo stupore del pubblico quindi paga?
Sì. Ma solo se all’eccezionale, all’esclusivo, uniamo la funzionalità.
Il prestigio va bene, o meglio: va bene a quei prodotti / brand che si possono permettere il lusso di destinare budget stellari alla pubblicità.
Ma quando devi posizionarti – non solo a scaffale ma nella mente dei consumatori;
quando devi accendere una miccia – e che si accenda sempre, ogni volta che se ne presenta il contesto d’uso…
Allora devi far centro due volte.

Perché la buona pubblicità non è (sempre) sinonimo di buona comunicazione.

  • Otis era un’industriale, ma nella sua presentazione dell’ascensore ha splendidamente ragionato da pubblicitario.
  • Nano-Tech è un’azienda, e addomestica la potenza delle nanoparticelle…

Pubblicità o comunicazione?

Ecco, perché c’è anche la non semplice sfida di posizionare il messaggio nella mente delle persone.
Rendere una cosa complessa e sfaccettata ( e la fisica quantistica lo è!)
un unico, potente messaggio.

Ma come? Ma chi?

Domandate all’agenzia: forse è tra le pareti intonacate color lampone che si cela la risposta.